F1 – 20 anni fa moriva Ayrton Senna, il più grande pilota di tutti i tempi.
ROMA – 1° Maggio 1994, circuito di Imola, Gran Premio di San Marino. In una maldetta curva moriva Ayrton Senna. Oggi a 20 anni di distanza da quella tragedia, il pilota brasiliano continua a stare nei cuori di tutti gli appassionati della Formula Uno e non solo.
E’ stato il pilota più forte e probabilmente resterà tale nella storia. Tanti altri campioni si sono succeduti ad Ayrton nel corso degli anni, ma lui aveva qualcosa in più di tutti.
Campione del mondo nel 1988, 1990 e nel 1991, Ayrton Senna – il migliore – se ne è andato in quella tragica domenica e ognuno di noi ricorda perfettamente dove si trovava, dove ha sentito la notizia che sembra così assurda da non poter essere vera. Lui… Ayrton, talmente forte che per tutti noi avrebbe dovuto essere l’immortale, ci aveva lasciato, proprio 24 ore dopo la morte di un altro pilota, l’austriaco Roland Ratzenberger, morto anche lui sullo stesso circuito.
Oggi, a 20 anni da quella tragica data, ognuno di noi, appassionati di Formula 1 e non, continuiamo ad avere sempre vivo il sorriso di quel grande campione, la sua generosità per il suo paese mai dimenticato, la sua voglia di vivere e di correre, sempre comunque: “Non c’è curva dove non si possa sopassare“, lo diceva lui… e proprio in una maledetta curva se ne è andato.
Ayrton, il campione che è stato ad un passo, ad un minuto dal passaggio in Ferrari, da un destino che forse avrebbe cambiato per sempre la sua storia e quella della Formula 1…
Ma evidentemente quel destino era scritto… un qualcosa o qualcuno che ha deciso che lui, Ayrton Senna, doveva divenire immortale, proprio nel momento migliore della sua carriera…
Chi lo ha ricordato con una grande interpretazione, è stato Lucio Dalla, altro grande personaggio che oggi è di certo tornato vicino al suo amico Ayrton… Le parole di quella canzone penso che descrivono e ricordano al meglio quel grande personaggio… immortale… che si chiama Ayrton Senna….
Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota
E corro veloce per la mia strada
Anche se non è più la stessa strada
Anche se non è più la stessa cosa
Anche se qui non ci sono piloti
Anche se qui non ci sono bandiere
Anche se qui non ci sono sigarette e birra
Che pagano per continuarePer continuare poi che cosa
Per sponsorizzare in realtà che cosa.
E come uomo io ci ho messo degli anni
A capire che la colpa era anche mia
A capire che ero stato un poco anch’io
E ho capito che era tutto finto
Ho capito che un vincitore vale quanto un vinto
Ho capito che la gente amava me
Potevo fare qualcosa
Dovevo cambiare qualche cosa
E ho deciso una notte di maggio
In una terra di sognatori
Ho deciso che toccava forse a me
E ho capito che Dio mi aveva datoIl potere di far tornare indietro il mondo
Rimbalzando nella curva insieme a me
Mi ha detto “chiudi gli occhi e riposa… E io ho chiuso gli occhi”….