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Virtus Roma - Il Presidente Claudio Toti
BASKET – La Virtus Roma sta vivendo forse il suo momento più buio. Il Presidente Claudio Toti ha deciso di lasciare. Ma c’è ancora uno spiraglio.

ROMA – E’ uno scenario grigio scuro, quello che si profila per il futuro del basket romano: perchè se è vero che erano in pochi ad aspettarsi notizie positive dalla conferenza stampa di Claudio Toti, tenutasi venerdì scorso presso il Visconti Palace Hotel, è anche vero che i concetti enunciati dal presidente uscente della Virtus, lasciano davvero poco spazio alla speranza. Proviamo a riassumere per punti:

a) Toti sostiene che, in un momento di crisi generale, viene meno la possibilità di continuare a investire nella pallacanestro agli stessi livelli del passato

b) ammette che sarebbe per lui possibile andare avanti, ma solo a patto di ridurre al minimo gli investimenti, allestendo cioè, di anno in anno, solo squadre che possano ambire alla salvezza
 
c) tuttavia, ritiene tale prospettiva ‘imprenditorialmente’ non accettabile, di qui la decisione – irrevocabile – di lasciare

d) lasciare per Toti vuol dire vendere, non regalare: ovvero trovare un acquirente disposto a pagare una cifra almeno equivalente a quella sborsata nel 2000 per succedere a Corbelli (circa 5 mld di lire); tuttavia, fino ad adesso non si è materializzato alcun imprenditore disposto a investire così tanto

e) a parziale consolazione, l’ormai ex patron virtussino aggiunge che è disposto a iscrivere la squadra al prossimo campionato entro il termine ufficiale fissato per il 30/06, per prolungare la finestra temporale nella quale è (teoricamente) possibile trovare un compratore

E adesso, provando a unire i puntini, quello che ne viene fuori è indubbiamente un quadro a tinte fosche: chi sarebbe disposto a tirare fuori una somma di denaro così elevata e in così breve tempo per investire in uno sport che in Italia, purtroppo, sta attraversando un periodo di netto declino, in termini di risultati, audience televisiva, livello tecnico e interesse generale? Che solidità potrebbe avere una squadra iscritta al campionato, sì, ma con soli tre giocatori sotto contratto anche per il prossimo anno (Datome, Crosariol e Gordic)?

La sensazione è che, dopo 50 anni di storia e di traiettorie più o meno meritevoli di entrare nella leggenda, ci troviamo su un volo destinato a entrare in un angoscioso stato di stallo, a meno che non si manifesti un qualche colpo di scena che, come nelle belle favole, rovesci i nefasti presupposti e ci regali un deciso e ormai quasi insperato cambio di rotta.