BASKET – E’ una delle peggiori gare della Virtus Roma, quelle disputate e perse contro Cremona.
CREMONA – “Ti piace vincere facile?”, diceva tempo fa la pubblicità per invogliarci a giocare al Gratta e Vinci.. e la stessa identica frase sarebbe stata perfetta come slogan di richiamo per il pubblico cremonese, se solo fosse stato possibile conoscere in anticipo l’andamento del punteggio della partita di domenica sera: -16 alla sirena finale, ma già -18 all’intervallo lungo, uno svantaggio che dal 12° in poi non è mai sceso sotto la doppia cifra, e che ha toccato il -26 a 5 dalla fine; difesa molle, approccio debole alla gara, avversari che, quasi increduli della facilità con la quale riuscivano ad accumulare punti, hanno inevitabilmente finito per prendere coraggio e per entrare in quello stato psicofisico, fatto di trance agonistica mista a sicurezza nei propri mezzi, nel quale il canestro assume le dimensioni di un box per bambini (chiedere per esempio a Lorenzo D’Ercole, play 24enne, media punti di 2.7 nelle prime 21 partite, 17 con 5/7 da tre nella serata di gala contro l’Acea…).
Un po’ tutti in casa Virtus temevano un fisiologico calo di tensione, dopo il tris di vittorie culminato nel successo contro Siena (“ultimamente abbiamo speso tanto sia a livello fisico che mentale”, le parole di coach Calvani nel post partita): evidentemente, una certa continuità di concentrazione non è ancora nella corde di questa squadra; la speranza, ora, è che il dazio sia stato già tutto pagato, perchè mercoledì sera, per battere la Dinamo Sassari dei cugini Diener e continuare ad inseguire il miraggio dei playoff, servirà la stessa qualità e intensità di prestazione offerta contro la Montepaschi.
E in fondo, perchè perdersi d’animo, se è vero come è vero che anche da una partita da dimenticare, come quella contro la Vanoli Braga Cremona, si torna con qualche nota positiva: la dimostrazione che l’esplosività di Jarvis Varnado è roba buona anche per la Lega A1.