BASKET – La Virtus Roma è chiamata ad un impegno importante, riconquistare il suo pubblico e centrare la zona PlayOff.
ROMA – Perchè, pur potendo attingere da un bacino potenzialmente enorme, e pur avendo i prezzi di accesso al Palazzetto tra più bassi d’Italia, la Virtus Roma è la squadra con la media spettatori più bassa dell’intera Lega A? E’ questa, in sintesi, la domanda chiave che si è posto il vicepresidente Sergio D’Antoni nella conferenza stampa tenuta in settimana. La risposta, che lo stesso D’Antoni fornisce tra le righe, si lega strettamente all’altro grande tema affrontato, quello del futuro della società virtussina, divenuto incerto “per definizione” dal giorno dell’annuncio dell’addio alla pallacanestro da parte di Toti: “se chi ama il basket a Roma” – cito testualmente – vuole che questo sport rimanga in questa città deve valutare che non ci sono solo i grandi eventi ma anche i Campionati “normali” e la partecipazione “normale” a questa attività”. In altre parole: il pubblico romano, con l’ovvia eccezione del nucleo storico di appassionati, abituato com’è a poter scegliere, per le proprie attività nel weekend, una gamma vastissima di eventi non solo sportivi, tende a (ri)avvicinarsi al basket solo nelle occasioni speciali, in cui c’è aria di grande occasione, o di grande impresa.
Analisi in linea di massima condivisibile, se è vero come è vero che il cittadino di Casale Monferrato, tanto per citare una delle realtà più “provinciali” del basket italiano con i suoi 35000 abitanti, finirà magari per scegliere di andare al Palazzo dello Sport, domenica pomeriggio, e di appassionarsi alle vicende della Novipiù ultima in classifica, anche per mancanza di grandi alternative. Ma analisi allo stesso tempo non del tutto soddisfacente, perchè non in grado di spiegare come mai non si riesca a legare alla Virtus, con il laccio della passione, la grande mole di cestisti più o meno giovani in attività, allenatori, genitori, preparatori, e tutto quell’universo di appassionati di questo sport che, nel bacino romano, dovrebbero essere capaci di riempire palazzetti dello sport di taglia ben maggiore del PalaTiziano.
E forse è proprio nel segno della passione, che va letta l’idea, lanciata dallo stesso D’Antoni, di trovare “mille persone disposte a sostenere la squadra con la prenotazione di un abbonamento per la prossima stagione”: un’idea in sè positiva, ma che forse sarebbe stata più efficace – e calata sul momento – se applicata intanto alle ultime tre partite casalinghe di regular season, una specie di mobilitazione generale tradotta in mini-abbonamento per sostenere la squadra nella corsa ai playoff.
Corsa che, dopo le ultime tre vittorie consecutive, ci auspichiamo possa continuare lunedì prossimo alle 20.45, nel match interno contro la Banca Tercas Teramo.