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Virtus Roma - Toti  e Calvani
BASKET – La Virtus Roma davanti ad un bivio della sua vita. Dopo l’addio del coach lardo anche il Presidente Toti potrebbe decidere di lasciare.

ROMA – C’eravamo lasciati una ventina di giorni fa lanciando da queste colonne messaggi di relativo ottimismo circa il futuro della Virtus Acea Roma: purtroppo, i recenti avvenimenti hanno rispostato la lancetta del barometro decisamente verso la tempesta, in tutti i contesti: agonostico, tecnico e societario. Ma forse non tutto è perduto. Andiamo con ordine.

Il responso del campo è stato impietoso: due sconfitte casalinghe consecutive (fanno 5 in totale su 9 incontri al PalaTiziano), e poi l’atteggiamento remissivo della squadra nella brutta sconfitta di mercoledì scorso a Biella, che ha indotto la società a ritenere concluso il rapporto di fiducia tra il coach e i giocatori, portando all’esonero di Lino Lardo e alla promozione del vice Marco Calvani: 49 anni, profondo conoscitore della realtà Virtus (già un paio di esperienze da “traghettatore” nelle stagioni 98-99 e 99-00), due promozioni dalla B alla LegaDue con Montecatini e Pesaro, recenti (e sfortunate) esperienze nei massimi campionati a Scafati e Casalpusterlengo. Il suo ruolo sarà, più che di rivoluzionare l’approccio tecnico-tattico, quello di ridare fiducia e carica, a una squadra incapace finora di esprimere le proprie potenzialità.

Nel frattempo, c’era stato l’annuncio dell’addio da parte del presidente Claudio Toti, al termine dell’attuale stagione agonistica: per quanto non del tutto inaspettata, essa apre scenari incerti sul futuro del basket di vertice romano. In questo contesto, il compito della squadra e dello staff tecnico nella seconda parte di stagione 2011-2012 sarà più importante di quello che sembri, non solo perchè è ovviamente fondamentale tenere lontano lo spettro della retrocessione, ma anche perchè solo un guizzo d’orgoglio da parte della squadra, portando in dote una maggiore attenzione da parte di tifosi, media e istituzioni, potrà favorire l’interesse da parte di eventuali nuovi proprietari, per i quali i requisiti minimi sono , auspicabilmente, una serietà, una passione, un’esperienza, una concretezza di progetto e un’ambizione, non inferiori a quelli dell’illustre predecessore.